LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI: OPPORTUNITÀ PER UN FUTURO SOSTENIBILE
- Mercoledì, 11 Gennaio 2023 10:27
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Cosa è una CER, benefici ambientali ed economicità
LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI:
OPPORTUNITÀ PER UN FUTURO SOSTENIBILE
a cura di
Impresa retista di Teamreti Italia Rete di Imprese Mista
Introduzione
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili basato sullo scambio di energia pulita all’interno di una comunità.
Le Comunità energetiche sono state introdotte con il decreto Milleproroghe 162/2019 che recepisce la Direttiva Europea RED II 2001/2018. Questa disciplina, tuttavia, prevedeva limitazioni tali da frenare la crescita del fenomeno delle CER, tant’è che ad oggi nel nostro Paese risultano attive meno di 20 comunità energetiche mentre in Germania quasi 1.800.
Le novità introdotte a dicembre con il decreto 199/2021 hanno mutato il quadro complessivo ponendo le basi per la diffusione di questo istituto anche in Italia. L’ Energy & Strategy Group del Politecnico Di Milano, infatti, ritiene verosimile la creazione di 20.000 comunità energetiche nel nostro Paese entro il 2025.
È di recente pubblicazione, inoltre, il testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD), ovvero la deliberazione 727/2022 di ARERA che contiene le procedure e la regolamentazione per l’autoconsumo diffuso e detta le regole operative per costituzione delle comunità energetiche.
Cosa è una comunita energetica
La comunità energetica è un raggruppamento tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unirsi con l’obiettivo di dotarsi di impianti per la produzione, l’autoconsumo e la condivisione di energia prodotta da fonti rinnovabili.
In una CER devono essere presenti due categorie di partecipanti:
- - Il prosumer che è un produttore e allo stesso tempo un utilizzatore intelligente dell’energia. Quando l’energia che produce va oltre le sue capacità di autoconsumo, il prosumer cede l’energia alla rete pubblica.
- - Il Consumer invece partecipa passivamente alla CER consumando l’energia elettrica simultaneamente all’immissione in rete della corrente da parte del prosumer. Il solo consumo di energia elettrica simultaneamente all’immissione in rete da parte del prosumer dà diritto alla CER a ricevere un incentivo da parte del GSE che poi sarà ripartito tra tutti i partecipanti secondo le regole che si saranno dati.
A livello giuridico la CER può essere costituita come cooperativa o associazione, avendo cura di recepire nello statuto le specifiche indicazioni tecniche fornite dal GSE. Al fine di impedire che questo strumento di autonomia energetica venga monopolizzato dagli operatori del settore, sono escluse dalla partecipazione le imprese che hanno come oggetto sociale la produzione e il commercio di energia elettrica e che quindi operano con i codici ATECO 35.11.00 e 35.14.00.
Inoltre è di fondamentale importanza la redazione di un regolamento di comunità che stabilirà le modalità di ripartizione degli incentivi corrisposti dal GSE.
Benefici economici
L’incentivo del GSE è pari a 119€/MWh ed è attribuito al valore dell’energia condivisa all’interno della comunità energetica.
L’energia condivisa all’interno della comunità energetica è pari al minimo tra l’energia elettrica immessa in rete e l’energia prelevata dai punti di connessione.
Una quota di questo incentivo, pari a 9€/MWh, riguarda la restituzione dei minori costi di sistema derivanti da condivisione. L’energia condivisa nella comunità energetica viene valorizzata tramite la tariffa definita dal MISE fissata per 20 anni pari a 110€/MWh.
L’incentivo, una volta riscosso dalla CER, verrà redistribuito tra tutti i partecipanti della stessa in quote definite del regolamento interno della Comunità Energetica.
Un esempio di ripartizione tra i diversi attori coinvolti, potrebbe essere:
- 25€/MWh da corrispondere al referente che si occupa dell’amministrazione della CER;
- 45€/MWh da corrispondere al prosumer;
- 40€/MWh da redistribuire come incentivo ai consumer.
Sarà compito del referente della CER redistribuire pro-quota gli incentivi.
Il prosumer, inoltre, potrà beneficiare della remunerazione tramite prezzo zonale orario. La quota dell’incentivo del GSE per l’energia condivisa nella CER pari a 110 €/MWh, spettante secondo quanto definito dal regolamento della CER, si aggiunge infatti alla remunerazione tramite prezzo zonale orario riconosciuto ai soggetti che immettono energia in rete.
Un altro beneficio consiste nella detrazione fiscale del 50% del costo dell'installazione di impianti fotovoltaici di cui all’art. 16-bis comma 1 lett-h del TUIR. Si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi nella percentuale del 50% le spese sostenute fino al 31/12/2024 per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico su edifici residenziali fino ad un massimo di 96.000 euro di spesa.
La detrazione viene ripartita in 10 anni tramite dieci rate annuali di uguale importo.
Questo vantaggio fiscale consente una riduzione del tempo di ritorno dell’investimento in alcuni casi anche molto elevata.
Ai benefici economici, si vanno ad aggiungere altri benefici di natura non economica come quelli ambientali derivanti dalla riduzione del consumo di energia proveniente da fonti fossili e quelli legati alla valorizzazione del territorio nel quale viene costituita la comunità.
Una comunità energetica risulta essere un modello sostenibile oltre che da un punto di vista ambientale anche da un punto di vista economico-finanziario.
L’incentivo del GSE, insieme alla possibilità di vendere l’energia sul mercato ad un prezzo pari a quello zonale, consentono alla comunità di fare affidamento ad un flusso di ricavi pressoché certo.
Oltre alla sostenibilità economico-finanziaria del progetto, che consiste nella capacità del progetto di produrre flussi di cassa in grado di rimborsare il servizio del debito, il progetto risulta essere in linea con i criteri legati alla convenienza economica, che consiste nella capacità di generare un livello di redditività adeguato al capitale investito.
Vedendo alcuni casi concreti di comunità energetiche, si può notare infatti come i livelli di redditività, misurati dall’indicatore TIR, siano piuttosto elevati, muovendosi in un range tra il 6% e l’11%.
Cosa possiamo fare
Il nostro studio, in collaborazione con società di consulenza per i Comuni e operatori del settore energetico, è in grado di offrire tutta l’assistenza necessaria per la creazione di una CER: dall’elaborazione dei business plan necessari per valutare l’opportunità di investire nel settore, alla redazione dello statuto e del regolamento della CER, passando dall’individuazione dell’operatore in grado di realizzare gli impianti energetici, possiamo accompagnarvi in tutti i passi necessari per rendere la tua comunità più sostenibile.
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